L’evoluzione del mercato assicurativo nel post-pandemia
Il mercato assicurativo.
Nessuno può dubitare del dirompente impatto negativo della pandemia da Covid-19 sullo scenario macro e microeconomico del nostro Paese.
Ma possiamo individuare alcuni trend positivi scaturiti proprio dai drastici effetti della pandemia e in particolare dalle misure imposte per la sua prevenzione?
Fra gli altri, quello assicurativo è indubbiamente uno dei settori che ha visto emergere o accelerare la introduzione di nuovi paradigmi.
In fase assuntiva, l’obbligo di distanziamento sociale ha favorito la crescita del ricorso ai canali digitali lungo tutte le fasi del processo, favorendo lo sviluppo di soluzioni che permettono al cliente di procedere in autonomia, nonché dando nuovo impulso e attenzione alla progettazione di customer journey immersivi.
Ma abbiamo assistito a un cambiamento di paradigma anche dal punto della percezione di “nuovi” rischi.
In questo senso, la pandemia ha generato indubbiamente una maggiore attenzione non solo alla valutazione dei rischi legati alla salute, stimolando la crescita di offerte assicurative in grado di coprire i costi della prevenzione (es. tamponi) e della cura (es. terapie intensive), ma anche alla mitigazione dei rischi informatici, in virtù della diffusione di modalità di lavoro agile e smart che innegabilmente aprono nuovi scenari di vulnerabilità per i dati e gli asset aziendali, e dei rischi di business interruption.
In ultimo, ma non certo in ordine di importanza, la pandemia ha accelerato alcuni trend già esistenti nell’ambito delle operations, contribuendo ad esempio alla accelerazione dell’uso di soluzioni tecnologiche innovative per la gestione dei sinistri, con lo sviluppo di piattaforme di telemedicina e videoperizia e un conseguente trend positivo nel settore insurtech.
In conclusione, per quanto niente di ciò cui stiamo assistendo nel settore assicurativo possa configurarsi come un prodotto del tutto nuovo nato come diretta conseguenza della pandemia da Covid-19, possiamo senz’altro affermare che l’annus horribilis 2020 abbia indubbiamente dato nuovo impulso da un lato alla crescita del settore grazie a una nuova sensibilità verso rischi finora ben poco considerati, almeno nel mercato italiano, e dall’altro alla dematerializzazione dei processi assuntivi e gestionali da parte delle Compagnie, dando quindi il via a un circolo virtuoso e innovativo per l’intero settore.